L' olio e la sua storia

L’Olivo è una pianta originaria dell’Asia Minore e della Siria. La coltivazione iniziò tra il IV ed il III millennio a. C. e lo stesso Hammurabi, sovrano Babilonese, ne regolamentò il commercio con specifiche norme riportate nell’omonimo codice.

A seguito degli intensi traffici commerciali la coltivazione si espanse fino ad arrivare in Egitto dove venne particolarmente apprezzato per le proprietà mediche.

Dall’Egitto si diffuse in tutto il Bacino del Mediterraneo in quanto la sua produzione era usata in diversi ambiti: dalla cucina, all’illuminazione, alla medicina e perfino nella cosmesi. In Italia, l’olivo, fu portato dai Greci dopo aver sperimentato con successo le coltivazioni in territorio ellenico le estesero anche alle colonie del Mediterraneo.

La diffusione massima si avrà con i Romani che imponevano di piantare olivi e viti nei territori conquistati durante le loro spedizioni.

Da ricerche storiche risulta che anche in Piemonte almeno fino al XIV secolo e non solo sulle colline più riparate ed esposte, ma anche nelle vallate alpine sia prosperata l’olivicoltura.[1]

Sono giunte fino a noi notizie di oliveti in molte aree del Monferrato e delle Langhe, nonché del Canavese o Novarese e anche intorno ai maggiori laghi.

In uno studio pubblicato nel 1900 si ricorda che un ordinato della Credenza di Ivrea stabilì che tutti coloro che erano proprietari di terreni sull’attuale collina erano tenuti a coltivare una pianta di olivo o mandorlo ogni circa 300 m2 (o per meglio dire per sapatura cioè la quantità di terra che un uomo riusciva a zappare in un giorno). Inoltre in un documento del 20 febbraio 1167, attestante la donazione di vari oliveti siti in Marenzana ed in Ronco, da parte di Guglielmo Marchese di Monferrato alla Chiesa ed al Monastero di S. Maria della Rocca, comprova la presenza di tale coltura anche nel Monferrato. [2]

Ad oggi oltre alle indicazioni della storia sono molti i riferimenti che si possono trovare girando per le campagne piemontesi; dal Monte degli olivi a Pinerolo al comune di Olivola, il cui stemma araldico riporta un ramo di olivo.

 

[1] DONNA G., Notizie storiche sulla coltivazione dell’olivo in Piemonte, in Annali della Reale Accademia d’Agricoltura di Torino, Volume LXXXVII, Sten Grafica, Torino, 1943-44.

[2] E. Varese, A. Bonadonna, Dipartimento di Scienze Merceologiche dell’Università degli Studi di Torino, “Cenni storici sull’olivicoltura piemontese”– Atti del Convegno “Olivo e Canapa: ragioni e prospettive di un rilancio in Canavese”, Ivrea (TO), 2 Dicembre 2005.